Sono ben conscio del fatto che in questi giorni e soprattutto nelle settimane a venire, i cittadini lametini incentreranno la loro attenzione sulle elezioni amministrative,. Però ciò non mi impedisce di dire la mia su una questione e tematica molto importante come la sanità e da diretto interessato. Anche se di piccola cosa potrebbe trattarsi, gradirei ribadire ancora una volta, l’efficienza e la professionalità del reparto di Oncologia del Giovanni Paolo II di Lamezia Terme.
Tutti ormai conoscono la mia storia personale arrivata a varcare i confini regionali con interviste rilasciate a televisioni nazionali dopo l’uscita del mio ultimo libro “Sarà l’aurora-la mia lotta contro il cancro, il tutto legato alla malattia, affetto io da cancro metastatico al quarto stadio e non operabile. Settimana scorsa mi sono sottoposto a Tac di controllo periodico stando in fervida attesa per l’esito dell’importante esame ,dal momento che il precedente controllo aveva evidenziato una crescita delle lesioni al fegato.
L’ equipe medica aveva quindi deciso di sospendere la terapia di mantenimento per prescriverne una più forte ed efficace per il risveglio delle metastasi. Nella giornata di ieri mi sono recato in ospedale per la consueta seduta chemio-terapica che faccio ogni 15 giorni. Vengo visitato dalla brava dirigente medico del reparto, dottoressa Caterina Aiello, la quale con espressione tanto rabbuiata quanto incredula, mi comunica uno stato di avanzamento del cancro al fegato rilevato dalla Tac. La dottoressa Aiello però non si convince del referto scritto in allegato al Cd dell’esame ed allora si precipita immediatamente dal radiologo di turno per rivedere ed accertarsi.
Questo è un importante passaggio che mi corre l’obbligo di sottolineare in quanto qui esce fuori la scrupolosità del medico che in questi casi è importantissima. Questo perché per prima cosa si sarebbe dovuto accertare immediatamente la dimensione esatta della lesione che la tac dava in ingrandimento e avanzamento, affinché i medici del reparto oncologico potessero procedere alla continuazione o sospensione della terapia in atto, onde evitare una eccessiva tossicità nell’organismo.
La rivisitazione accurata della Tac da parte dei bravi radiologi dell’ospedale di Lamezia Terme, ha ringraziando Dio, evidenziato invece una stabilità della malattia al fegato e negli altri organi interessati. Il referto si riferiva infatti all’ingrandimento della necrosi in quanto l’azione della terapia sta cercando di cicatrizzare le lesioni. Cosi io e la dottoressa Aiello, abbiamo tirato un sospiro di sollievo insieme a tutto il personale del reparto. L’abbraccio tra me e la dottoressa è stato bellissimo ed intenso ed ho poi voluto tranquillizzare tutti i miei amici attraverso un video messaggio dalla mia pagina di Facebook.
Non nego di aver vissuto per un pò i fantasmi di quel 2023 quando mi diagnosticarono la malattia dandomi come aspettativa di vita soli al massimo 15 giorni. Quella volta la caparbietà dei medici ha fatto si che che ne uscissi miracolosamente anche e soprattutto grazie all’intercessione divina. Ma quel che ho trascorso ieri in due ore circa di attesa, è stato bruttissimo. Venivo dalla notizia appresa il giorno prima della tragica scomparsa del giovane Pierluigi Fragale cui il maledetto cancro lo ha divorato in pochissimi giorni come stava facendo con me, che mi ha gettando nella tristezza più totale. Io all’idea della morte mi sono abituato da tempo perchè quando hai un tumore al quarto stadio, ogni giorno che passa è veramente un giorno in più di vita, ma il mio dolore di ieri era tutto riversato su mia madre e la mia ragazza, infermiera del reparto oncologico e che in quel momento era accanto a me.
Pensavo già al peggio con il dolore che avrei potuto provocare con il grave avanzamento della malattia. Noi malati oncologici condividiamo tutti le stesse angosce, inquietudini, paure, speranze , però abbiamo saputo sviluppare un forte senso di protezione verso i nostri cari, cercando di dissimulare sempre pensieri negativi e sofferenze fisiche.
Proprio per questo e per la felicità che provo in questo momento ho voluto scrivere sottolineando ancora una volta la bravura e l’efficienza del reparto di oncologia di Lamezia Terme, brillantemente coordinato dalla dottoressa Pina Molinaro e con al suo fianco la già citata dottoressa Aiello insieme agli altri dirigenti medici, Chiarella, Trapuzzano, Daffinà, Bertucci, Costantino, Riccelli, l’assistente psicologa Corsini, insieme con il personale infermieristico ed oss, sapientemente guidato dalla bravissima caposala Gina Primavera. Tutti questi professionisti che assicurano professionalità ed assistenza ai pazienti, molti dei quali giungono dalle diverse province calabresi e tutto questo con le oggettive e gravi difficoltà cui sono costretti quotidianamente ad affrontare in reparto.
Dal momento che siamo ormai in campagna elettorale vorrei dal profondo del cuore, suggerire ai tre validissimi candidati sindaco , dottoressa Doris Lo Moro, avv. Mario Murone e al dott. Gianpaolo Bevilacqua, di ripartire riguardo alla tematica sanità per la nostra Lamezia, proprio dagli aspetti positivi e poi, nel loro futuro ruolo istituzionale, avviare proficui colloqui con il governatore Roberto Occhiuto e se il caso lo ritenesse opportuno, battere anche i pugni sul tavolo per avere importanti risposte per il potenziamento del Giovanni Paolo II, il quale necessità in primis di personale medico, e paramedico ed oss in particolare. Lo chiedo da paziente oncologico che ha scelto di curarsi nella sua città perché crede nella validità professionale e nelle eccellenze che nel nostro ospedale esistono.
Fonte Igor Colombo scrittore e malato oncologico